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La completezza dei dati relativi ai movimenti e alle transazioni editore/distributore/librerie è da ritenersi un elemento basilare per monitorare e valutare i risultati commerciali di un canale distributivo: essere in grado di rispondere alle domande cosa, quanto, quando e soprattutto a chi e a quali condizioni vendo è un punto di partenza imprescindibile in un rapporto trasparente e consapevole dell’editore con il suo mercato librerie attraverso il distributore. 

Avere a disposizione dati che consentano di conoscere quali titoli del portafoglio siano movimentati, quali librerie acquistino e rendano, in quale quantità e in quali periodi, costituisce un valore, nonostante non devono essere considerati come un fattore acquisito che tutti gli operatori mettono a disposizione.

Se la disponibilità dei dati consente agli operatori di rispondere alle domande cosa, quanto, quando, a chi e a quali condizioni, i servizi di business intelligence che può offrire un distributore consentono all’editore di ricercare risposte al perché e individuare direzioni di intervento e di sviluppo.

Tutti gli editori, indipendentemente dalla loro dimensione, possono accedere ad un distributore nazionale. Parallelamente a questo, l’analisi consapevole dei dati e il loro impiego come valore aggiunto e strategico si propongono come chiave di progresso e sviluppo. Un fronte su cui certamente risulta doveroso lavorare è, nel caso dei tati editori piccoli e medio-piccoli che costituiscono la maggioranza numerica del mercato, i livelli di copertura di mercato (bassi) ed il tasso di resa (alto). La lettura e l’interpretazione dei dati in chiave strategica, e quindi una pianificazione commerciale che da questi dati tragga spunto, può andare ad alimentare un modo proattivo e intelligente di affrontare la sfida che i lettori ci pongono.

Da un intervento di Giuseppe Risetti che sarà parte di Mercanti di cultura. Modelli editoriali in transizione, edizioni Poligrafo.